Aumento dei costi per i “Big Three” a causa delle nuove intese con UAW

Recentemente, la United Auto Workers (UAW) ha raggiunto nuovi accordi storici con GM, Ford e Stellantis, che potrebbero portare a un aumento significativo dei costi del lavoro per i tre grandi dell’industria automobilistica statunitense. Questi accordi includono aumenti salariali sostanziali, con alcune categorie di lavoratori che vedranno incrementi fino al 160% nel corso della durata del contratto. Uno dei punti cruciali riguarda l’apertura di nuovi impianti per la produzione di batterie per veicoli elettrici (EV), un settore in rapida crescita che richiede investimenti massicci.

Stellantis, ad esempio, ha promesso di riaprire un impianto a Belvidere, Illinois, chiuso precedentemente, e di investire 3,2 miliardi di dollari in una nuova fabbrica di batterie. Anche GM e Ford si trovano in una posizione simile, con l’obbligo di sostenere questi aumenti salariali e le spese per l’apertura di nuovi impianti, il che comporterà un incremento dei costi di produzione per ogni veicolo. Ford, per esempio, prevede un aumento dei costi di produzione di circa 850-900 dollari per veicolo. Questi nuovi costi si inseriscono in un contesto di mercato già difficile, con i prezzi dei veicoli nuovi già in crescita e un rallentamento della domanda, il che rende complessa la possibilità per i produttori di trasferire interamente questi costi sui consumatori attraverso l’aumento dei prezzi di vendita. Questa situazione rappresenta un doppio taglio per i “Big Three”: da un lato, devono mantenere la competitività in un mercato sempre più orientato verso l’elettrificazione, dall’altro, affrontano crescenti pressioni sui margini di profitto a causa dell’aumento dei costi di lavoro e di produzione.

Fonti:

  • https://uaw.org
  • https://www.autoblog.com
  • https://www.automotivedive.com
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